Premessa: Londra mi è piaciuta da matti: vitale, colorata, innovativa, ordinata, elegante. Appena usciti dalla metro, stazione Bayswater, ci siamo trovati davanti, a darci il più classico dei benvenuti, la cabina rossa londinese, i taxi neri, tanto old style ma assolutamente di gran fascino e soprattutto loro, i londinesi. Rapidi, stanchi da una giornata di lavoro tornavano nelle loro case, illuminate da calde luci e da una cura attenta dei loro spazi e degli ingressi, separati dalla strada da qualche gradino.
Si rivela buona la scelta di questa zona dove alloggiare, ben raggiungibile dai mezzi pubblici. Sorvoliamo sugli alberghi. Non paragonabili, nonostante i prezzi molto alti, i loro standard di pulizia ai nostri, rassegnatevi! Consigliamo, se il budget lo consente, catene internazionali di fiducia. Idem la ristorazione, difficile mangiare bene a prezzi accettabili, niente a che vedere con la nostra tradizione culinaria! Quattro giorni ci hanno permesso di assaporare gli aspetti essenziali di questa splendida città.
La prima mattina fuori ci godiamo un pò del loro polmone verde. Saltata senza rimorso alcuno la “colazione” in albergo, troviamo la nostra oasi in una caffetteria italiana. Il prezzo di un espresso è il triplo (ricordate la novella di Londra città più cara d’Europa?!) ma ne vale la pena: la giornata è ancora lunga! La zona dell’hotel infatti costeggia Hyde Park. Entriamo e lo visitiamo per una sua piccola parte. E’ curatissimo, tanta gente legge nelle panchine, gioca con i propri bambini, fa sport.
Ci dirigiamo al centro e troviamo da subito il modo migliore di visitare Londra: preferire alla metro i piani alti dei loro bus rossi a due piani: un splendida prima fila di teatro da cui ammirare quell’allegro fiume di gente, da cui comunque, una volta scesi non ti senti travolto, ma coinvolto. Nelle vetrine le solite grandi griffe (l’alta moda italiana impera, non c’è che fare, siamo i migliori), ma anche le linee più innovative ed estrose, per abbigliamento, accessori e arredamento. Magico per gli appassionati il mondo apple, imperdibili i prototipi di automobili incredibili. Nei grandi magazzini Harrods, giuro, non riesco a comprare nulla. I prezzi sono altissimi. Le ambientazioni incredibili, a tratti da mille e una notte. Tanti teatri espongono le locandine dei loro musical.
Mai vista tanta gente per le strade: l’incrocio tra Regent e Oxford street è un crocevia di volti ed etnie. Improvvisamente scivolo e cado faccia a terra ma nessuno si ferma. La mia anima mediterranea si ribella, mi sento un po’ sola. In fondo la freddezza che avverto è il rovescio della medaglia del loro ordine e della loro “civiltà”.
Nei pressi di Buckingham Palace c’imbattiamo in una mega parata e non ci perdiamo il tradizionale cambio della guardia. Nel frattempo anche l’olfatto è stato variamente stimolato. Anche in questo caso l’offerta culinaria è la più variegata, atta a soddisfare il palato di ogni etnia.
Optiamo per uno stuzzichino orientale, dove spesso torneremo: La catena è Wasabi, sushi, sushimi di ogni tipo. Ci gustiamo una zuppa vegetale servita come una bibita. E’ ottima! L’aria è fresca, continentale, una bevanda calda è un intermezzo piacevole a quel continuo trottare tutto il giorno. Ed è così che scopriamo un’altra irrinunciabile meta londinese: sono le caffetterie della catena Sturbucks, diffuse in tutto il mondo occidentale eccetto l’Italia! capisci da subito il perché:noi sorseggiamo velocemente il nostro ottimo caffè consumandolo in fretta, in piedi, in compagnia. Il rituale del the “at five o’clock” è irrinunciabile solo per pochi. Lì, ad eccezione di chi se lo porta dietro per strada o in metro in uno dei suoi inconfondibili bicchieroni, lo si gusta negli ambienti caldi, familiari. I loro divani accolgono meeting di lavoro, coppie, amici, professionisti in compagnia solo del loro pc. I bicchieroni lasciano lo spazio a tazze fumanti, da gustare con calma.
E’ tornata la magica sera londinese. I ritmi rallentano e la più autentica atmosfera di questa splendida città riappare. Attorno alle 18.30 il giorno è già in chiusura. Mangiare bene è veramente difficile. Abbbiamo però la fortuna d’imbatterci in un ristorante ben frequentato dai locali, occorre prenotare per gustare un buon rodizio da carne. Un’altra sera andiamo da hachè, hamburgher bar. Ma continuiamo a sognare una splendida pizza o due spaghi.
Quattro giorni volano. Facciamo le solite tappe turistiche, monumenti, British Museum, National Gallery, Portobello road, Notting Hill etc. Ritorniamo bambini al Natural History Museum, dove ammiriamo i giganteschi scheletri dei dinosauri. Forse un pò kitsh ma divertente il Madame Tussauds. tra un bacio con Tom Cruise e una palpatina al lato B di J.Lo, una scalata con Lance Amstrong e una foto di gruppo con l’intera famiglia reale, ti rendi conto che sono fatte davvero bene queste statue di cera. Segnalo che entrando ad un certo orario (quasi a chiusura) il prezzo del biglietto è abbattuto per buona parte e riesci a girarlo anche tutto. Informatevi.
Indimenticabile una serata trascorsa gustando un cartoccio di noodles (spaghetti di riso con pollo verdure) sotto le luci della City Hall e al brillio del Tamigi e del Tower Bridge. Londra è proprio bella.
Bevono come matti, ma senti lo stato e il rispetto di questo in ogni dove. Facile, economico ed efficace il controllo sui mezzi di trasporto. Non si sgarra, ci pensa l’autista al tuo ingresso in tram. Una spia verde e un bip ti dice che il tuo titolo di viaggio è ok. Altrimenti non volge lo sguardo altrove. Spegne il mezzo e chiama la polizia, che arriva in un baleno. I poliziotti sono dovunque, in coppia e vigilano sulla tua sicurezza.
Incredibile la serata sulla yellow line (la linea Circle) la sera che ha dato l’addio al consumo degli alcolici in metropolitana. Le parrucche bionde e i travestimenti sgargianti in giallo erano solo il preludio alla più strampalata delle corse mai fatte in metropolitana. Ma Londra è anche questo e molto di più.
Provare per credere! Buon viaggio.
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